Questura di Milano. Problematiche relative all’orario di servizio dei Dirigenti.

Riportiamo il testo della lettera inviata al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali

Egregio Direttore

questa O.S. ha avuto notizia di una disposizione, la n.B1.174/MAS/2019 del 08.06.2019, con la quale il Questore di Milano, facendo riferimento ad analoga determinazione assunta da altro Questore pro-tempore, la n.B1/174MAS del 3 febbraio 2018, ha disposto che “tutti i funzionari del ruolo dirigenziale osservino orario di servizio in regime di settimana lunga”.

La disposizione prosegue con unaltro inciso, nel quale è indicato che “eventuali richieste di diverso orario di servizio (settimana corta) dovranno essere avanzate con istanza scritta…per l’eventuale autorizzazione”.

A questo punto diviene necessario affrontare la situazione con la dovuta determinazione e, pur comprendendo le problematiche che l’Autorità tecnica di P.S. deve giornalmente affrontare e risolvere, spiace però rappresentare che la determinazione assunta si appalesa già prima facie in evidente contrasto con la normativa attualmente vigente in termini di ordinamento del personale, con particolare riferimento proprio alle qualifiche dirigenziali.

Invero, coloro che rivestono qualifica dirigenziale nei ruoli della Polizia di Stato (come peraltro avviene per la quasi totalità della dirigenza pubblica italiana) rifuggono da qualsiasi programmazione e/o imposizione di orario di lavoro, fatto salvo il numero di ore(attualmente 36 in base all’art.16 del DPR n. 164 del 2002) minime da garantire settimanalmente.

Ad ogni modo, tenendo in debita considerazione le peculiarità della funzione svolta dai Dirigenti della Polizia di Stato, appare chiaro che i Colleghi devono responsabilmente organizzare i propri turni di servizio per garantire efficienza ed efficacia dell’ufficio di cui assumono la responsabilità.

E questo inciso, di buona amministrazione, va inteso nel rispetto dei sommiprincipi di economicità, efficacia ed efficienza, discendenti dall’art. 97 della Costituzione, ed ormai normati quali fondamentali principi del diritto amministrativo anche per quanto concerne gli aspetti organizzativi.

Del resto la circolare ministeriale n.557/910/S.M./2.142 del 29 gennaio 2018, ha previsto la possibilità e/o necessità che, per quanto concerne gli Uffici c.d. a settimana corta, i Funzionari ad essi assegnati, e per ciò che più interessa questa sede, coloro che rivestano una qualifica dirigenziale, “programmino” la loro presenza in Ufficio su “settimana corta”.

Ad ulteriore conferma di quanto si va dicendo (se mai ve ne fosse bisogno) si tenga presente che, come ribadito dalla circolare n. 557/910/S.M./2.100 del Ministero dell’Interno del 22 dicembre 2017 (avente ad oggetto la disciplina della dirigenza in attuazione della revisione dei ruoli della Polizia di Stato) con il riordino di cui al d. lgs. n. 95 del 2017 si è individuato nella qualifica di vice Questore aggiunto il primo livello dirigenziale.

Ciò comporta, tra l’altro, prosegue la circolare, che il personale dirigenziale della Polizia di Stato non dovrà più essere inserito nella programmazione dei turni di servizio, posto che nella nuova ottica dirigenziale-manageriale, gli stessi sono in grado di responsabilizzarsi in maniera tale da garantire la piena funzionalità degli Uffici e/o articolazioni dagli stessi diretti, con le annesse eventuali responsabilità discendenti.

Ciò che i colleghi si aspettano e noi con loro, è che al riconoscimento della funzione dirigenziale consegua la corrispondente attribuzione di capacità decisionali e di determinazione, anche di carattere personale e che dal complesso delle capacità, efficienza, disponibilità e rendimento dell’ufficio diretto, discendano le valutazioni sull’operato dei colleghi.

Quanto accaduto a Milano, invece, segna un clamoroso passo indietro per la categoria che, sinceramente, è inaccettabile e che, se non stigmatizzato con la necessaria determinazione, potrebbe creare un precedente dal quale altri potrebbero prendere spunto.

Il tutto, in un quadro nazionale in cui la Dirigenza della Polizia di Stato è in grave sofferenza per la mancata individuazione dei posti di funzione e per tutta una serie di problematiche, di carattere anche economico, che colpiscono in maniera assolutamente ingiustificata la categoria.

Ma ciò nonostante i colleghi stanno rispondendo con il consueto spirito di sacrificio ed abnegazione e, sinceramente, meritano una diversa e più favorevole considerazione da parte della scala gerarchica.

Bene avrebbe fatto il Questore ad effettuare una valutazione sulla rispondenza della tipologia di orario di servizio individuata dai Colleghi e prevedere correttivi nel caso in cui questa non rispondesse alle necessità più ampie della Questura, ma non si può accettare che i Colleghi debbano essere collocati d’ufficio in turnazione in settimana lunga e debbano chiedere di essere autorizzati allo svolgimento di altra tipologia di servizio, in quanto così viene meno il principio fondamentale dell’azione dirigenziale, che è quello dell’autodeterminazione.

Attendiamo fiduciosi l’apertura della fase negoziale per la Dirigenza e nella quale affronteremo anche tali aspetti, ma nel frattempo chiediamo un intervento nei confronti del Questore di Milano, affinché provveda, con una nuova determinazione, a ristabilire un corretto rapporto con la dirigenza.

Si rimane in attesa di conoscere le determinazioni assunte.