Compilazione relazioni dirigenziali
Riportiamo il testo della lettera inviata il 12 luglio al Signor Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli
Egregio Sig. Capo della Polizia,
di recente è stata emanata una specifica circolare, la n. 333-C/9040 della Direzione Centrale per le Risorse Umane, avente ad oggetto “personale dirigente e direttivo della Polizia di Stato. Attivazione delle procedure per la compilazione dei rapporti informativi e delle relazioni dirigenziali per l’anno 2018”.
Pur tenendo in considerazione che detta circolare si prefigge il compito di tentare di sanare una problematica che si potrà risolvere solo con l’individuazione dei posti funzione per la dirigenza, che ancora tarda ad arrivare, al riguardo questa O.S. ritiene doveroso contestare il criterio in virtù della quale la circolare è stata emanata, anche per rispondere alle numerose istanze che pervengono dai Colleghi.
Innanzitutto è necessario premettere che sarebbe stato certamente opportuno che la previsione del nuovo sistema di valutazione per i neo Dirigenti avesse seguito (e non preceduto) la riorganizzazione degli Uffici centrali e periferici della Polizia di Stato e la previsione quindi dei nuovi posti di funzione dirigenziale.
Ma poi, differentemente da chi ha esultato a seguito dell’emanazione della suddetta circolare, ciò che non è possibile accettare è che, nei fatti, si sia differenziata la figura del “Dirigente” da quella dei “vice Questori aggiunti e “vice Questori”, in piena distonia con il senso di questo riordino, che vede un’unica categoria dei Dirigenti, che parte dalla qualifica di Vice Questore Aggiunto, con chiara mortificazione della categoria.
Sorvoliamo invece sui contenuti della circolare e sullo strumento normativo utilizzato che, di certo, non è quello previsto dal comma 7 dell’art. 62 del DPR n. 334 del 2000, così come modificato con il recente d.lgs. n. 95 del 2017, che cita: “i contenuti della relazione di cui al comma 2, le modalita’ della relativa compilazione e presentazione, i parametri della procedura di valutazione e i criteri per la formulazione del giudizio valutativo finale sono stabiliti con decreto del Ministro dell’interno, sentito il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza”.
Questo perché quello che preme a questa O.S. è rivendicare, con la determinazione che il caso richiede, il principio fondamentale che la Dirigenza della Polizia di Stato è unica e ad ogni qualifica corrispondono diversi livelli di responsabilità, ma non differenti prerogative.
Chiediamo quindi che, in attesa della definizione delle piante organiche, dalla quale potrà derivare l’individuazione dei posti funzione, si forniscano precise indicazioni affinché, ai fini della compilazione della relazione dirigenziale, venga considerato come equivalente l’attuale incarico con il posto di funzione. Giacché è in tale impiego che i Colleghi VQA e VQ hanno espletato la loro funzione dirigenziale, pur in assenza dell’individuazione dei nuovi posti di funzione.
Tanto premesso, ne discende che per effettuare la valutazione delle due nuove figure dirigenziali non si possa prescindere dall’utilizzare lo stesso metodo già impiegato per le qualifiche da Primo Dirigente a Dirigente Generale e le stesse modalità, pur di fronte a diverse responsabilità.
Siffatta soluzione è la diretta e conseguente valutazione dello spirito del provvedimento di riordino appena varato con il D. Lgs. 95/2017, il quale ha fissato un’unica area dirigenziale con le diverse qualifiche che partono dal VQA e terminano con quella di Dirigente Generale. Ogni diversa valutazione, come sembra far intendere la circolare de quo, significherebbe stravolgere l’assetto fissato dal riordino attraverso una interpretazione unilaterale dell’Amministrazione alla quale la scrivente O.S. non può aderire, sia per spirito di coerenza di quanto fatto nei lavori preparatori al provvedimento, sia per non tradire la fiducia dei Colleghi che hanno creduto nel processo di dirigenzializzazione e contestuale contrattualizzazione delle qualifiche da VQA a Dirigente Generale.
Qualora invece l’Amministrazione dia altra e diversa interpretazione della portata della novella normativa, si chiede di conoscerne i contenuti, anche per poter consentire alla scrivente O.S. di apportare, in sede di correttivo, tutte le modifiche necessarie per dare piena, concreta e chiara attuazione all’area dirigenziale unica della Polizia di Stato, con le diverse qualifiche sinora richiamate.
Rimaniamo quindi in attesa di una soluzione alla vicenda, che certamente non può prescindere dall’individuazione certa dei posti funzione dirigenziali e che venga celermente avviata la fase contrattuale della Dirigenza, in quanto solo così si potrà dare veramente attuazione alla normativa sul riordino, dando dignità professionale ad una Dirigenza che possa realmente definirsi tale.
A tal proposito si chiede altresì di conoscere quali siano i criteri utilizzati dall’Amministrazione per l’individuazione dei posti funzione.
Nella consapevolezza della Sua consueta attenzione, si porgono cordiali saluti.