Indennità di presenza qualificata da corrispondere al personale dirigenziale.

Lettera inviata al Signor Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli lo scorso 10 settembre.

Come noto, il transito di molti colleghi nell’area dirigenziale non ha comportato un riequilibrio delle risorse economiche destinate a finanziare i vari istituti e le conseguenti indennità accessorie.

Ciò che però non ci saremmo mai aspettati, è una drastica riduzione delle risorse economiche destinate alla retribuzione di un istituto fondamentale per l’Amministrazione, perché finalizzato a garantire continuità ed efficienza al servizio

E’ infatti accaduto che, con circolare prot. 0022752 del 3 settembre u.s., la Direzione Centrale per le Risorse Umane ha comunicato le aliquote numeriche poste a disposizione delle singole provincie per l’anno 2019, per consentire la programmazione della “presenza qualificata”.

L’esame, limitato ai soli dati numerici e alla tabella di raffronto con l’anno 2017, giacché non è dato conoscere altro, fa emergere con assoluta chiarezza un abbattimento delle risorse finanziarie all’uopo destinate, il che già imporrebbe un primo quesito, volto ad intendere come faranno i singoli uffici (a settembre SIC!) ad operare un taglio sui servizi già effettuati negli otto mesi precedenti.

Ed inoltre sarebbe opportuno conoscere, per evitare difformità, come dette risorse saranno poi distribuite sul territorio provinciale tra tutti gli uffici della Polizia di Stato, posto che si tratta di attività non disciplinata e nemmeno soggetta a confronto con le OO.SS.

In merito, si coglie l’occasione per evidenziare che, per il personale non dirigente e quindi contrattualizzato, la materia della distribuzione delle risorse relative alla reperibilità è invece oggetto di confronto con le OO.SS., fattispecie che al momento non è applicabile alla dirigenza solo ed unicamente per l’inerzia governativa, che non ha ancora dato applicazione all’art. 46 del D.Lvo 95/2017 che prevede la realizzazione di un’area contrattuale per la dirigenza della Polizia di Stato.

Ed in tale situazione ci si aspetta che l’Amministrazione si faccia portavoce degli interessi della categoria e convochi comunque i sindacati maggiormente rappresentativi della dirigenza, per stabilire modalità e priorità nella gestione dei fondi che sono comunque destinati alla dirigenza.   

Ma il punto nodale da affrontare e risolvere è, però un altro.

A seguito del riordino della Dirigenza della Polizia di Stato, anche i nuovi dirigenti, ovviamente, “non dovranno più essere inseriti nei turni di reperibilità pattizia ex art. 18 A.N.Q., ma potrà, comunque, essere loro riferita la cosiddetta “presenza qualificata”, al pari di quanto già avviene per gli altri dirigenti.”; come giustamente indicato nella circolare a firma del sig. Capo della Polizia – Direttore Generale della P.S. n. 557/910/S.M./2.100 del 22 dicembre 2017.

Detta soluzione, certamente dettata dal mancato avvio del tavolo contrattuale della dirigenza, ovviamente risponde alle necessità dell’Amministrazione di garantire continuità all’efficienza dei servizi, ma mortifica anche economicamente la funzione del Dirigente, la cui “reperibilità” viene retribuita con 6,20 euro lordi, a differenza della reperibilità del personale contrattualizzato, che invece viene retribuita nella misura di 17,50 euro lordi giornalieri.

In sintesi è stato sancito l’assioma secondo il quale, all’aumentare delle responsabilità, diminuisce la retribuzione.

Ma questa è una responsabilità che noi ascriviamo anche a chi, nel passato, non si è mai occupato di dare alla categoria dei Dirigenti una concreta tutela sindacale.

Non possiamo, però, acconsentire ad una drastica riduzione delle risorse economiche poste a finanziamento della presenza qualificata che, come detto, serve a finanziare la disponibilità offerta a garantire continuità all’azione di comando, anche al di fuori dell’orario di servizio.

Ci si consenta di eccepire l’assoluta illogicità ed irragionevolezza di tale accadimento, che non può non riflettersi anche sulle necessità di servizio, perché i Dirigenti sono stanchi di non vedere considerati i sacrifici quotidiani e chiedono, si capisca bene, non un trattamento differente, ma che siano loro riconosciuti almeno gli stessi diritti di cui fruiscono gli  appartenenti agli altri ruoli della Polizia di Stato.

Per tali motivo, sig. Capo della Polizia, confidando nella Sua consueta sensibilità, Le chiediamo un intervento tempestivo e risolutivo della vicenda.